Erano gli anni del boom economico...grandi aziende avevano aperto gli anni prima e la richiesta di indotto cresceva di giorno in giorno...le ditte artigiane nascevano con una certa facilità... bastava poco come investimento, ma ci voleva tanta voglia di lavorare e di sudare...I macchinari erano pochi quel tanto che bastava per produrre... per portare a casa la “michetta”.Era il lontano 1963, un ragazzo di 23 anni Amilcare Lamberti entra a lavorare alla Nestlé di Intra nel reparto confezioni e impara a comporre le fustelle, come si faceva a quei tempi, con i distanziatori di zama con lame e cordonatori “a pacco” bloccati in un telaio e poi inseriti in una pedalina (ancora prima si usava un torchio!)Una scatola alla volta, anzi il fondo e poi il coperchio per realizzare una scatola di cioccolatini.Da lì e con la voglia di crescere, nascerà una ditta di due soci (fratelli Lamberti) che poi dopo varie vicissitudini diventerà l'attuale Italfustelle.A quei tempi niente contratti, niente scartofie, una stretta di mano e si cominciava a lavorare, a produrre, a far crescere l'Italia e gli Italiani... a quei tempi...Poi non vai d'accordo con il fratello... troppe idee diverse su come gestire l'azienda?Riparti da zero in un altro posto, dove?... a Vigevano a quei tempi “la città delle scarpe”, nuovi operai, nuovi clienti e si ritorna a faticare per campare.Non vi erano orari... il corpo ti diceva quando era veramente stanco e ti consigliava barcollando di andare a dormire. Le feste e le ferie erano per gli operai, quelli che non pensavano al futuro di una piccola azienda che doveva sopravvivere, crescere e dare sempre più un migliore servizio ai clienti.L'iscrizione alla CCIAA per sentirti parte di una più grande famiglia, essere certificati artigiani... che prestigio! Ma incominciano le scartofie, le regole, i doveri, le banche...gli adeguamenti.Poi arrivano gli anni della crisi energetica... inflessione e tasse... quelle che ti sotterrano se non sei solido... e arranchi per rimanere a galla, migliorare la tua vita e quella di chi ti sostiene e lavora con te... la tua famiglia.Lasci tutto ai tuoi operai, vuoi tornare al tuo paese di origine che ti manca tanto e che spesso era la mèta dei tuoi viaggi della domenica, li ci sono i tuoi ricordi dell'infanzia spensierati anche se con tanta fame, quella con la F maiuscola.Nell' 83 prendi moglie figlio e cane e riparti per una nuova avventura... la chiami con un nome importante “Italfustelle”... tanto per non essere inferiore a quelli a cui darai fastidio in un mercato ancora dinamico.Sono passati 44 anni e la ditta non è più quella di un tempo... è una macchina oliata che sforna fustelle come fa il panettiere, tutti i giorni... CAD da tutte le parti... automatismi... l'apprendista che ci metteva 2 anni per imparare un mestiere è ormai utopia... due tre settimane e va da solo... I tempi dell'artigiano ormai sono storia!Ai giorni d'oggi, una parola, vale poco o niente, meglio una mail!I computers hanno soppiantato l'occhio allenato, le macchine la mano esperta, la tecnologia la professionalità... Per fortuna lavoriamo ancora per delle Aziende fatte di persone, cordiali o arrabbiate, decise o sarcastiche, con cui comunicare scambiare pareri condividere esperienze... se no che senso avrebbe più?